Cosa rispondere alle domande fuori luogo quando sei “a dieta”.

Articolo che alleggerisce la serietà del precedente e vi fornisce una guida pratica per far sentire chi si intromette tra voi e il vostro dietista*, un perfetto cretino.

Non se è vostra nonna, lei è esentata da ogni risposta perchè sempre inequivocabilmente preoccupata per voi. E alle nonne non si risponde MAI come negli esempi successivi.

#1. Come sei dimagrita/ingrassata!
– Risposta vaga ed educata: “eh, nella vita si cambia.”
– Risposta vaga, educata ma che va ad infierire:” Eh, nella vita si cambia. Tu cos’hai fatto di nuovo?”
– Risposta senza peli sulla lingua: “tu invece il solito stronzo, eh?”
(puoi aggiungere a scelta risatina, ghigno o cambiare l’ultima parola)

#2. Come stai bene ADESSO.
Se è il tuo medico di base, probabilmente sta pensando al tuo emocromo.
Non si riferisce a te, è ai tuoi trigliceridi che pensa.
(i trigliceridi sia quando si deve aumentare il proprio peso, sia quando si deve perdere, sono spesso fuori -intervallo.)
In merito a questa affermazione, abbiamo anche uno studio scientifico della Cornell University of Food and Brand Lab, che spiega come: “come stai bene adesso/stavi meglio prima”, spesso fungano da STOP di un percorso nutrizionale.
Nel dubbio, non ditelo.
[ Capito quanti soldi danno alla ricerca in America? ]
Risposta che lascia a bocca asciutta: “Perchè, prima?”.
Partiranno degli imbarazzanti : “ma no… io intendevo…”

#3. Stavi meglio PRIMA.
Risposta cortese: “Prima di?”
Risposta non verbale drammatica:
Resta in silenzio, fingi commozione (tieni gli occhi aperti mentre cercano di battere le palpebre, lacrimeranno da soli in qualche secondo).
Poi esclama con voce sommessa: “prima…”
Sospira, conta fino a 10 restando seria.
“no, prima no.” Strizza gli occhi.
Sospiro. Buio.


#4.Ma scusa, sei a dieta e bevi la birra?
Risposta seria e composta: “il mio dietista ha detto che posso”.
Gnè gnè gnè.
Risposta seria e composta, che potrebbe farti avere uno sconto:
” Il mio dietista ha detto che posso” tiri fuori il suo bigliettino da visita, glielo porgi come a dire: “La vuoi la dieta con la birra, eh?”
Risposta per cambiare discorso:” faccio anche sesso, sport, ho iniziato un corso di bricolage e a proposito sai che sul compensato si dipinge benissimo!?”

#5. Ma assaggiane un pezzetto, che vuoi che ti faccia?
Risposta educatissima: “no grazie” e incrocia le braccia, il non-verbale è importante.
Risposta assurda con scarico di responsabilità:
” La dietista ha detto che se lo faccio poi sono 40 Ave e Maria e 3 km sui ceci, mi sa che me lo evito.”
Risposta da avvocato: “ehm, ha altro da dichiarare? In merito all’abuso della professione la dichiaro COLPEVOLE!”.

#6.  Ma dai, basta mangiare verdure a volontà, eliminare i carboidrati, eliminare i dolci e dimagrisci.
Risposta acida: “Tu sei un carboidrato? Ah no… Un dolce?… Peccato.”
Risposta dubbiosa in romanaccio: “Mah, la dietista mia(a roma gli aggettivi possessivi seguono sempre il sostantivo a cui si riferiscono), c’ha du’ lauree e 3 master e m’ha inviato un deplian de robba (la doppie non realistiche, sempre a Roma amplificano il concetto) che c’ho messo due dico due giorni a capi’ tutto.”
(sul numero di master e specialistiche inventa pure, e allunga il tempo per la comprensione di quanto vuoi)
Risposta seria: ” Onestamente preferisco seguire i consigli di un professionista.”
Senza aggiungere altro, sempre per quella storia del non verbale.

#7. Quando la dieta l’ho fatta io facevo così:”…”
Rispondi con un’altra domanda: “Si ma quando?”
Attendi la risposta: “Mah, lo scorso anno…”
“No, quando te l’ho chiesto.”
Chiudi.

Questo articolo nasce con il solo scopo di farsi una risata e smorzare l’imbarazzo che si crea quando si ricevono domande in merito alla dieta che si sta facendo e alle misure intraprese per seguirla.
Qualunque sia il vostro percorso, cercate nel dietista/biologo nutrizionista/medico nutrizionista che vi segue un alleato.
E siate forti, non tutti sono predisposti al cambiamento. Neanche a quello di altri.

Perchè una “dieta” non è mai soltanto un insieme di tabelle e quantità.

Non a caso “ce piamo du’ lauree, ‘na specialistica e i master”. Mica solo a Roma.

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